26/01/12

A proposito di "Pinko-panino"


Tutto è iniziato nell'estate del 2010. Non ricordo cosa stessi cercando ma ad un certo punto mi sono imbattuta in una discussione sul lievito madre. Il fatto di avere in casa, sempre a disposizione, un lievito che permette di fare preparazioni come il pane, ogni volta che ne viene voglia, mi è sembrata una cosa fantastica. All'inizio mi sono concentrata sulla pasta madre così come avevo visto su Cookaround. In questa pagina vengono date diverse possibilità ma, non avendo in casa altri ingredienti, ho provato la ricetta con il miele. Giuro di aver seguito le indicazioni alla lettera, sia per la quantità che per la procedura...ma l'esito è stato nefasto.



Come da ricetta ho mischiato:
200 gr di farina
100 gr di acqua
1 cucchiaio di olio
1 cucchiaio di miele
Ho fatto l'impasto e l'ho posizionato in una ciotola ( assolutamente di vetro) unta d'olio, ho fatto un taglio a croce sulla superficie, ho chiuso la ciotola con la pellicola e mi sono messa ad aspettare. Nel giro di una decina di ore doveva gonfiarsi in modo visibile. In realtà l'impasto anziché gonfiarsi e trasformarsi in pasta madre ha iniziato a coprirsi di puntini neri. Da qualche parte ho letto che si trattava di un fenomeno positivo che fa parte della maturazione corretta dell'impasto ed ho continuato ad aspettare. Nel mio caso però i puntini si sono trasformati in muffe bianche dall'odore nauseabondo. Il primo esperimento, ovviamente, è finito nella spazzatura. Ma non contenta ho continuato i miei giri su internet per vedere se trovavo una procedura alternativa con cui cimentarmi. Sul sito  " Viva la Focaccia" ho trovato un'alternativa che mi è sembrata fattibile e che riporto di seguito.
150 ml di acqua
una manciata di uvetta
Si deve lasciare l'uvetta in ammollo nell'acqua per 24 ore. Passato questo tempo si filtra e si conservano 100 gr di acqua che si mischiano a 100 gr di farina. Anche qui si tratta di aspettare che l'impasto, coperto, lieviti e cresca per poter procedere con i rinfreschi che dovrebbero portare il lievito a maturazione.
Purtroppo anche questo secondo tentativo è andato a male, non ha minimamente lievitato ed ha concluso il suo tempo nella spazzatura.
Mi potevo demoralizzare definitivamente ed invece ho continuato a cercare un'alternativa sul web finché non mi sono fermata su uno dei post più citati in merito all'argomento lievito liquido, il post di GPMari. Avevo visto in precedenza quest'altro post  dello stesso autore, ma mi era sembrato eccessivamente tecnico e tendevo ad evitare i post dello stesso autore perché mi sembrava tutto troppo complicato. Alla fine però ho deciso che non avendo niente da perdere potevo benissimo provarci. Così ho iniziato con il primo impasto la mattina.
50 gr di farina Manitoba
65 gr di acqua a temperatura ambiente non di rubinetto
2 cucchiaini di yogurt bianco intero.
Ho mischiato tutto con il frullatore. Poiché si consiglia di pulire la ciotola perché eventuali residui avrebbero potuto determinare la proliferazione di batteri estranei, ho pensato di fare l'impasto in una ciotola e trasferirlo in un barattolo pulito per la lievitazione per non rischiare. Qualche piccola bolla si cominciava a vedere.
La sera ho inglobato al precedente impasto  50 gr di farina e 65 gr di acqua frullando con le fruste. Di nuovo ho fatto l'impasto nella ciotola e l'ho trasferito a lievitare nel barattolo pulito per tutta la notte.
La mattina del secondo giorno sulla superficie non trovo niente più di qualche bolla che potevabenissimo essere una conseguenza dell'azione del frullino.
A questo punto ho pesato 100 gr di "lievito" e l'ho frullato con 100 gr di farina e 130 gr di acqua.
La sera procedo con quest'ultima procedura e lo lascio lievitare per la notte.
Continuo così per un'altro giorno e miracolosamente succede quello che speravo e doveva succedere secondo la procedura indicata, cioè il lievito sembra esseere nato e da segni di vita con la sua schiumetta e le sue bollicine. Procedo a rinfrescarlo la mattina, nelprimo pomeriggio e poi la sera, cioè anzichè rinfrescarlo ogni (circa 12) ore lo si rinfresca ogni 8. A questo punto secondo le indicazioni il lievito è pronto e si potrebbe mettere in frigorifer per passare ai rinfreschi settimanali, ma avevo talmente paura che la procedura non fosse veramente andata in porto che ho continuato con i rinfreschi ogni 8 ore per un'altro giorno. Questi sono i risultati.
Quest'ultimo è il lievito che è andato in frigorifero e che tutt'ora mi serve nelle mie preparazioni.




2 commenti:

  1. eccoti qua!!! aaahahah il tuo lievito madre!!! nn ha un nome!!?? il mio l'ho battezzato Speedy!!!! xk cresce sempre velocemente!!!! ciao :-)

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